Riceviamo e Pubblichiamo - 70° anniversario dell'attentato al tesoro di San Sebastiano (4 dicembre 1946/2016)

Pubblicata il 08/12/2016

Organizzato da Italia Nostra di Siracusa e dal Presidio territoriale di Melilli, si è tenuta sabato 3 dicembre una conferenza per ricordare il 70° anniversario dell’attentato dinamitardo che fece saltare in aria il simulacro di San Sebastiano, patrono della cittadina iblea. All’importante appuntamento, che si è tenuto all’interno della Basilica ad Lui dedicata, erano presenti la vice presidente regionale e provinciale di Italia Nostra, Liliana Gissara, la responsabile del presidio territoriale Nella Tranchina, che nell’organizzazione dell’evento è stata coadiuvata da Giuseppe Immè, il sindaco Pippo Cannata, l’assessore alla cultura Daniela Ternullo, il padrone di casa parroco don Giuseppe Blandino, oltre ad un numeroso e attento pubblico interessato a conoscere i particolari di quell’importante avvenimento che segnò la storia di Melilli. Ha relazionato Paolo Magnano, studioso di Storia patria, che ha studiato e portato alla conoscenza dei presenti quei fatti dolorosi. L’attentato avvenne nella notte fra il 3 e il 4 dicembre 1946 e fu devastante per la comunità dei devoti melillesi, ma anche della Sicilia orientale, che videro andare in frantumi il simulacro del Santo patrono, che si venera fin dal 1414. Furono tre ladri sacrileghi (Sebastiano Bascetta, Salvatore Li Manni e Salvatore Messina) a tentare un’impresa impossibile, come quella di rubare il tesoro formato da ex voto in oro e argento, nonché in denaro. Tentarono di scardinare la cassaforte con attrezzi di fortuna, ma non riuscendovi fecero saltare in aria con due cariche di dinamite la cripta e la cassaforte provocando la liquefazione degli oggetti in oro e argento e la distruzione di oltre un terzo del simulacro che fu ridotto in oltre cento frammenti. La perdita di un bene così prezioso, qual era il simulacro di San Sebastiano che secondo la tradizione era stato spiaggiato da una tempesta presso il golfo dello Stentino, mise in ansia tutti i devoti, consapevoli del rischio di perdere un bene inestimabile. I tre ladri sacrileghi successivamente furono arrestati e due di essi condannati a sei anni di carcere, mentre il simulacro, dopo quattro mesi di duro e delicato lavoro di restauro da parte della Soprintendenza di Siracusa, fu riconsegnato ai melillesi e ai devoti che in pellegrinaggio ogni anno, il 4 maggio, raggiungono il centro ibleo per omaggiarlo o chiederne l’intercessione. La conferenza, oltre a illustrare gli avvenimenti di 70 anni fa, è stata anche l’occasione per far conoscere ai melillesi Italia Nostra e gli scopi che da 60 anni si prefigge di raggiungere. Fra questi, la salvaguardia dei beni culturali delle singole realtà, che rappresentano un valore inestimabile che ci è stato tramandato da quanti ci hanno preceduto. In questo contesto, è stato affermato, la attenta e minuziosa ricostruzione di quell’avvenimento, ad opera del prof. Magnano, rientra a pieno titolo fra le iniziative di Italia Nostra.
Paolo Magnano 
 
 

Facebook Twitter
torna all'inizio del contenuto