Presentazione Teatralizzata dell'ultimo Libro di Tea Ranno "Sentimi" - 25 agosto, ore 19,30 Pirrera di Sant'Antonio

Pubblicata il 23/08/2018


25 agosto - ore 19,30, alla Pirrera di Sant'Antonio in Contrada Pianazzo (nei pressi del cimitero), Presentazione teatralizzata dell’ultimo libro di Tea Ranno "Sentimi"

 
 









































Ritorna tra la sua gente la scrittrice di donne, Tea Ranno. Ritorna con le Cento voci e una Storia di “Sentimi” edito da Frassinelli.
 
Questa volta però, con la collaborazione dell’Associazione teatrale Trinaura, ci farà assistere ad una presentazione teatralizzata di alcune eroine del libro.
 
Sarà Tatiana Alescio attrice/scenografa dell’Associazione Trinaura, assieme alle attrici Mary Giuliana Accolla, Lucia Giudice, Rosalba Cosentino, Valeria Annino, Beatrice Trovatello e Tea Ranno, anche lei, nelle vesti di attrice, che ci condurranno nel mondo surreale di “Sentimi”. Un mondo in cui tante anime di donne materializzandosi come nebbia, si accalcano attorno alla scrittrice per farsi ascoltare, per raccontare la vera essenza del loro essere donna, al di là degli eventi che forgiarono le loro esistenze.

Seguirà una piacevole chiacchierata condotta da Giusy Rubino dell'ufficio Relazioni Istituzionale e Comunicazioni Pubbliche del Comune di Melilli.
 
L’evento culturale fortemente voluto dal Sindaco Giuseppe Carta e dall’Assessore alla Cultura Giuseppe Militti, si svolgerà nella splendida cornice della Pirrera di Sant’Antonio di Melilli, luogo incantevole ricco di storia e tradizioni che in altri tempi ha scandito la vita dei Pirriatori melillesi e delle loro famiglie.


La scheda di SENTIMI (Frassinelli)

Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, nella piazza dove passeggiava bambina, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono, devono, raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio al quale sono destinate. Sono storie quasi sempre dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale, i loro sentimenti, le loro vite vere, insomma, tutto viene sempre e inesorabilmente annullato nella dicotomia maschile della donna «santa o buttana».

Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento, della colpa, delle corna. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina, poi ragazza. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.




 

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