PALAZZI STORICI


La via Iblea vista da piazza
S. Sebastiano

 

Visitare Melilli significa immergersi in uno dei più antichi centri storici della provincia di Siracusa, passeggiando in tranquillità per le vie principali del paese o per le strette e tortuose stradine che ne caratterizzano la struttura. Magari gustando qualche piatto tipico in uno dei tanti locali o  prendendo parte alle varie iniziative artistico-culturali che vengono organizzate ogni anno dall'amministrazione. Il centro storico del comune ibleo è ricco di palazzi sontuosi, costruiti in pietra bianca estratta dalle cave circostanti, indubbia testimonianza di un passato "nobile"  in cui molte famiglie signorili vivevano nel paese. Alcune di queste residenze signorili sono susseguenti al terremoto del 9-11 gennaio 1693 e sono stati quindi ricostruiti secondo i canoni architettonici  del tempo; altri sono invece del secolo scorso o di questo inizio secolo.
 

Per iniziare la visita della cittadina collinare è consigliata una passeggiata in Via Iblea, corso principale che taglia il centro storico e sul quale affacciano, facendo da cornice, alcuni degli edifici più antichi, nel tratto che va da Piazza Filippo Crescimanno fino al quartiere San Vito, dove aveva termine la vecchia "strada della Piazza". Lungo la sopracitata strada, infatti, si possono ammirare il Palazzo Vinci e il Palazzo Rossi - Matera - Vinci - Rizzo, caratterizzato da splendide balconate e mensole in pietra, dove sono scolpiti dei mostri alati. Si tratta di un edificio del XVIII secolo appartenuto a Don Pietro Rossi, secreto dello Stato e Baronia e tesoriere della Chiesa di San Sebastiano. Dopo il terremoto del 1693 Don Pietro fu nominato governatore di Melilli e ne guidò la ricostruzione. In questo palazzo il 28 maggio 1865 nacque l'archeologo Giulio Emanuele Rizzo.


 

 
 

Uno scorcio di via Iblea

Verso Piazza Salvatore Rizzo

In Piazza Salvatore Rizzo si possono ammirare  i Palazzi Nicosia e Motta - Costa del diciannovesimo secolo. Proseguendo per Via Iblea troviamo il Palazzo Aresco-Vinci "Palazzo Venezia", risalente anch' esso al XVIII-XIX secolo. Poi abbiamo il palazzo Francesco Arezzo-Cannata, con le sue ricche mensole in pietra scolpita, quello di Immè-Rizzo, quello di Serges-Ternullo e il Palazzo Moncada, Principe di Paternò e Barone di Melilli, personaggio che ha segnato la storia del paese ibleo.  In Via Mentana (quartiere della Badia), all'interno di un cortile sulla facciata del Palazzo Campione, si può ammirare l'araldico stemma della famiglia Tristaino,  proprietaria di "un corpo di casi terrani con porticato", baroni di Comiso dal 1647. In via Fonte, il Palazzo Moncada; in via Schermi, angolo via Garibaldi, il Palazzo Schermi; in via Garibaldi, il Palazzo Emma Schermi e Scianna. In Piazza Umberto I si trova il palazzo in stile liberty della famiglia Crescimanno, che espresse alcune intelligenze fra le più vive della Melilli del secondo Ottocento e primo Novecento. In via Vittorio Emanuele, il Palazzo Missale del Conte Cammarata e il Palazzo Vinci. Perpendicolare alla via Vittorio Emanuele, si trova la Via Costanzo, intitolata all'omonimo poeta.


 

 
 

Panoramica di Melilli

Piazza Umberto I e Via Santangelo

In Piazza Umberto I si trova il palazzo in stile liberty della famiglia Crescimanno, che espresse alcune intelligenze fra le più vive della Melilli del secondo Ottocento e primo Novecento. In questa stessa piazza si trovano il Palazzo Gurreri  "Palazzo di pietra" e il Palazzo Rizzo. Proseguendo la visita del centro storico, in via Pacini si trova il Palazzo Pandolfini; in via Mannisi, angolo via Machiavelli, il Palazzo Cannata; in via Roma, angolo via Calvario, il Palazzo Magnano del XVIII secolo; in via Cavour, il Palazzo Abramo- Rizzo. Nella stessa via, il 16 maggio 1863, nacque l'artista Rosario Carta. Proseguendo per via Caminito si può ammirare il Palazzo David-Vinci-Caminito. In una delle abitazioni di questa strada vide la luce, il 16 dicembre 1914, mons. Salvatore Giardina. In Via Santangelo, il Palazzo Santangelo. In Via Emanuele Filiberto, il Palazzo Vinci che copre un intero isolato e si sviluppa a corpo triplo con quello più vecchio del settecento.

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